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RECOVERY PLAN E RISCHIO MONOPOLIO DELLE GRANDI AZIENDE ANCE AGRIGENTO: “CAMPAGNA CONDIVISIBILE, MA LE PICCOLE IMPRESE HANNO BISOGNO DI ALTRO”

"Recovery plan e rischio monopolio delle grandi aziende

Ance Agrigento: “Campagna condivisibile, ma le piccole imprese hanno bisogno di altro”

 

Il presidente provinciale Carmelo Salamone replica a Santo Cutrone: 

“Da tempo denunciamo le storture del ‘Dl Semplificazioni’ ma regna il silenzio”

 

Agrigento, 8 aprile 2021 - Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente regionale dell’Ance Sicilia Santo Cutrone sul rischio che i “colossi delle costruzioni” vogliano “mettere le mani su ogni centesimo che arriverà dall’Unione europea, relegando le imprese locali al ruolo di subappaltatori a vita”. 

 

La posizione è certamente condivisibile, e già a suo tempo avevamo denunciato il rischio che il Recovery Plan tagliasse fuori le piccole e medie imprese che sono la spina dorsale dei territori. 

 

Crediamo tuttavia che il supporto, della politica e della presidenza regionale dell’Ance, non possa concludersi qui. Anzi, oseremmo dire che se ci si limitasse a questo sarebbe una sconfitta e rischierebbe di passare per una mera operazione comunicativa.

 

Da tempo, infatti, denunciamo come le piccole e medie aziende siano a rischio chiusura a causa di una generalizzata inefficienza della pubblica amministrazione, di una totale disattenzione da parte della politica nazionale e regionale e di provvedimenti, come il “Decreto semplificazioni”, che hanno rappresentato il colpo di grazia in un settore già in crisi, riducendo trasparenza e quindi la legalità. Appelli che finora sono sempre caduti nel vuoto.

 

Solo guardando anche a questi temi si tutelerebbero in modo concreto gli interessi di tutti gli imprenditori del comparto e restituirebbero diritti e speranza a tanti imprenditori.

  

2 allegati

Comunicato Stampa 08-04-2021.pdf

Rassegna stampa 10-04-2021.pdf  

 

STRADA PROVINCIALE 15 IN CATTIVE CONDIZIONI, ANCE: "DONEREMO LA PROGETTAZIONE AI COMUNI"

"Strada provinciale 15 in cattive condizioni, Ance: "Doneremo la progettazione ai Comuni"

 

"Il tratto compreso tra l’ospedale San Giovanni di Dio e contrada San Benedetto 

è pesantemente dissestato, urgono interventi per eliminare rischi"

 

 

 

Agrigento, 2 aprile 2021 - Da diversi anni ormai versa in gravissime condizioni di dissesto, con enormi rischi per la viabilità. Stiamo parlando della strada provinciale 15, nel compreso tra l’ospedale “San Giovanni di Dio” e contrada San Benedetto, un asse viario trafficatissimo di competenza di più enti e attraversato costantemente dalle ambulanze che si recano al nosocomio. Nonostante il suo ruolo strategico, però, questa strada è profondamente segnata da numerose buche e asperità che, quotidianamente, provocano danni a cose e persone.

 

“Una situazione estremamente grave - dice il presidente provinciale dell’Ance, Carmelo Salamone -, alla quale la mia associazione vuole provare a porre rimedio. Consapevoli di come le amministrazioni comunali siano spesso a corto di risorse umane e finanziarie, abbiamo infatti deciso di donare alle amministrazioni pubbliche un progetto esecutivo per la messa in sicurezza della strada, al fine di eliminare le situazioni in pericolo. Ci attiveremo fin da subito per contattare le amministrazioni comunali di Agrigento, Favara e Aragona per definire le questioni burocratiche. Strade più sicure - conclude Salamone - sono un diritto dei cittadini e delle imprese”.

 

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Comunicato Stampa 02-04-2021.pdf

Rassegna stampa 03-04-2021.pdf    

"NO ALLA COLLABORAZIONE DI FACCIATA PER GIUSTIFICARE SCELTE NON CONDIVISE”

“No alla collaborazione di facciata per giustificare scelte non condivise”

Ance Agrigento rilancia l’appello di Sicindustria Sicilia al Governo Draghi

Agrigento, 16 febbraio 2021 - "Accogliamo l'appello di Confindustria Sicilia al Governo Draghi: non si cerchi la collaborazione delle sigle di categoria se questa è solo una 'foglia di fico' per giustificare scelte non condivise che vanno solo a danno del territorio e degli imprenditori".

Così il presidente di Ance Agrigento, Carmelo Salamone, interviene in seguito a quanto dichiarato dal Consiglio di presidenza di Sicindustria in merito al fatto che le imprese dovranno, questo mese, versare i contributi previdenziali in misura piena per, dicono gli imprenditori siciliani, "l’incapacità delle istituzioni di dare seguito a un provvedimento del dicembre 2020, che prevedeva la decontribuzione al 30%".

"Da tempo - continua Salamone - denunciamo come le politiche realizzate a livello nazionale siano mirate a danneggiare profondamente e irrimediabilmente il tessuto produttivo del paese. Oggi si vive di incertezza e precarietà e ogni nuova misura adottata non fa che peggiorare il quadro complessivo. Per questo sposiamo la linea di Sicindustria di ferma resistenza ad ogni coinvolgimento di sola facciata nei processi decisionali: mentre a Roma si continua a discutere Sagunto viene espugnata".

Allegati:

Comunicato Stampa ANCE AG 16-02-2021.pdf

Comunicato Stampa SICINDUSTRIA 16-02-2021.pdf

Rassegna stampa 17-02-2021.pdf

LO STOP DELLA RIFORMA SUGLI APPALTI: UN’OCCASIONE MANCATA PER L’INTERO COMPARTO

 

Lo stop della riforma sugli appalti: un’occasione mancata per l’intero comparto 

 

Il presidente Carmelo Salamone: 

“Chi ha ruoli di rappresentanza istituzionale tenga fuori il settore dalla polemica politica”

 

 

 

“Agrigento, 12 febbraio 2021 - Lo stop della riforma sugli appalti rappresenta un’occasione mancata per il comparto. Inviterei in tal senso chi ha ruoli di rappresentanza istituzionale a tenere fuori il settore dalla polemica politica”.

 

A commentare così la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge regionale sugli appalti è il presidente di Ance Agrigento, l’Associazione nazionale costruttori edili, Carmelo Salamone.

 

“Non abbiamo mai risparmiato le nostre critiche, anche dure, alla Regione Siciliana per alcune delle scelte fatte – continua Salamone -, ma dobbiamo riconoscere all’assessore Falcone di aver, sulla riforma del complesso settore degli appalti, ascoltato le categorie (che rappresentano migliaia di lavoratori e imprenditori) e tentato una riforma che rispondesse alle effettive necessità del comparto. È un percorso che oggi si è interrotto e ne prendiamo atto. Ma non possiamo accettare che la stessa politica che nulla ha da dire – o addirittura accoglie di buon grado – provvedimenti come il decreto Semplificazioni il quale, come abbiamo già detto, ha portato ad una riduzione della trasparenza e dei diritti di libera concorrenza per le aziende, stia oggi ad esultare per questa bocciatura sostenendo come l’obiettivo della riforma fosse un modo per ‘lucrare il voto di qualche piccolo imprenditore edile’. Oggi, noi, abbiamo invece la netta sensazione che sia la volontà di mantenere lo status quo a rispondere a precise logiche. Voglio inoltre – conclude Carmelo Salamone – chiedere maggior rispetto da parte di certa politica nei confronti dei piccoli imprenditori che, ogni giorno, rischiano e si spendono senza certezza di un ritorno economico per dare lavoro e tentare di produrre sviluppo in una terra che, da questo punto di vista, appare refrattaria al cambiamento e alla crescita”.

 

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Comunicato stampa 12-02-2021.pdf

Rassegna stampa 14-02-2021.pdf 

 

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