Terre e rocce da scavo: approvato in via preliminare il nuovo regolamento

Il Consiglio dei Ministri del 6 novembre ha approvato, in via preliminare, lo schema di DPR per il riordino della normativa sulle terre e rocce da scavo, in attuazione dell'art. 8 del d.l. 133/2014.

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Il provvedimento non è, però, ancora definitivo, in quanto sono previsti ulteriori passaggi:
· la fase di consultazione pubblica per un periodo di 30 giorni;
· la pubblicazione da parte del ministero dell'Ambiente, nei successivi 30 giorni, delle eventuali controdeduzioni alle osservazioni formulate nell'ambito della consultazione pubblica;
· il rilascio dei pareri del Consiglio di Stato, della Conferenza Unificata, nonché delle competenti commissioni parlamentari;
· l'approvazione definitiva del Consiglio dei Ministri.

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Presumibilmente, quindi, l'iter di approvazione del nuovo regolamento sulle terre e rocce non si concluderà prima di 90 – 100 giorni.
Al riguardo, si evidenzia che, fino alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo definitivamente approvato, si continueranno ad applicare le norme e le procedure attualmente in vigore, di cui all'art. 41 bis del d.l. 69/2013 e al d.m. 161/2012.
Lo schema di provvedimento dovrebbe aver mantenuto, come più volte auspicato dall'Ance, un regime semplificato, molto simile a quello attualmente previsto dall'art. 41 bis del d.l. 69/2013, per la gestione delle terre e rocce da scavo prodotte nell'ambito di cantieri di piccole dimensioni (sino a 6000 metri cubi) o di grandi opere non soggette a VIA o ad AIA.
Permangono, tuttavia, delle criticità relative alla disciplina del riutilizzo nel luogo di produzione, alla definizione delle matrici materiali di riporto, nonché all'abrogazione di alcune disposizioni normative.
Per una analisi più approfondita del provvedimento e delle principali problematiche per il settore, occorre comunque attendere la diffusione del testo ufficiale